Grande apprezzamento per il Piano del lavoro CGIL. Dai beni comuni una nuova visione della società e dell’economia
È il rilancio della piena e buona occupazione la leva fondamentale per avviare un nuovo modello di sviluppo fondato sui beni comuni, sui beni sociali e sulla green economy. Da questa crisi si può uscire solo investendo in un nuovo paradigma, capace di superare quello attuale, basato sulla finanziarizzazione dell’economia, sui consumi individuali, sulle diseguaglianze e sull’assenza o precarietà del lavoro.
Il nuovo Piano del lavoro presentato dalla CGIL va proprio in questa direzione. Nel cuore del documento si afferma, infatti, che per creare buona occupazione e buon lavoro sono necessari tre concetti-chiave: beni comuni, innovazione, condivisione territoriale. Quindi ripartire dalla cultura e dal nostro patrimonio storico e artistico, rilanciare formazione, ricerca e tecnologia e rimettere al centro il territorio sono le leve per innescare una nuova fase di prosperità, equamente diffusa.
Per riuscire in questa sfida difficile è necessario che il lavoro torni al centro del dibattito politico, così come indicato da Laura Pennacchi in un intervento sulle pagine de l’Unità. Il collante tra politiche economiche e politiche sociali è l’attivazione di tutte le risorse finora inutilizzate: lavoro, ricerca, innovazione, cultura.
Ripartire da politiche “non convenzionali”, ovvero aprire una nuova prospettiva, è dunque la via da seguire: al centrosinistra che si è battuto per l’Italia bene comune ora il compito di affermare che è dai beni comuni che può nascere una nuova visione della società, dell’economia, della qualità della vita e delle relazioni.
Thomas Casadei
Consigliere regionale
Capogruppo PD Commissione Lavoro, Cultura, Formazione, Scuola, Turismo e Sport