Grande giornata: nasce la Provincia di Romagna
A dispetto dello strano dibattito – a mio avviso del tutto irrilevante – sul capoluogo della provincia di Romagna o sulle competenze da assegnare al nuovo ente di secondo grado, vorrei che ora si tenesse presente la vera grande novitaà: la Provincia di Romagna adesso c’è. Una volta tanto non siamo dunque di fronte ai desiderata, agli auspici o ai “si dovrebbe”, ma ad un provvedimento che è chiaro.
Leggo quindi con un certo stupore le dichiarazioni che si concentrano sui timori e sulle paure, nonché sulle preoccupazioni circa le funzioni e le competenze (troppo esigue?) assegnate alla nuova Provincia. E’ il momento di un grande sforzo progettuale, di una grande innovazione istituzionale all’insegna della semplificazione e dell’efficacia.
Personalmente ritengo che i territori, uniti da forti legami culturali ed identitari, non abbiano alcun motivo né interesse – specie in un contesto come quello attuale – a contrapporsi per ragioni particolaristiche e localistiche. Al contrario, credo il riordino offra una grandissima occasione per lavorare a nuove forme di integrazione e per ridare centralità agli enti locali, a partire dai Comuni. Occorre superare le logiche di campanile, rilanciando gli spazi democratici e di autogoverno.
E’ ora il momento di concentrare il dibattito sulle competenze e le funzioni assegnate per legge al nuovo ente di II grado. Pianificazione territoriale, tutela e valorizzazione ambientale, pianificazione dei servizi di trasporto, programmazione della rete scolastica e dell’edilizia degli istituti secondari di secondo grado, sono un importante banco di prova per rispondere alle sfide di una società che merita risposte integrate e una visione ampia come quella che può offrire un sistema romagnolo che nell’ambito di coordinamento della provincia unica consente di ripensare anche il ruolo dei Comuni e le loro relazioni con la Regione. Risposte che, credo, arriveranno se le funzioni assegnate saranno poche e chiarissime. Posti di lavoro, professionalità e competenze acquisite andranno tutelate e valorizzate ma entro una nuova logica di articolazione degli enti, non riproponendo vecchi schemi.
Spetta a tutti ora dimostrarsi all’altezza della sfida, sapendo cogliere e comunicare i vantaggi e le grandi potenzialità che una nuova cultura e una nuova dimensione amministrativa integrata possono liberare, a favore e al servizio dei cittadini.
La Provincia di Romagna è un primo, importante passo, ma c’è altro lavoro da fare, in tempi brevi: un processo democratico di accorpamento, integrazione e anche fusione dei Comuni, indeboliti dai tagli e ad oggi a rischio di essere completamente depotenziati.
Per reggere le difficoltà attuali e per affrontare le sfide future, sarà dunque l’unione a fare la forza. L’esempio positivo della Val Samoggia e altri percorsi in essere che mirano ad unire sempre di più i Comuni, anche al fine di svolgere nuove funzioni, indicano la strada giusta da seguire. Oggi, comunque, è un giorno assai significativo: la Provincia di Romagna è realtà. Una fase completamente nuova si apre: non è tempo di battaglie di retroguardia ma di slancio verso il futuro.
Thomas Casadei – Consigliere Regionale Emilia-Romagna Gruppo Assembleare PD