Grazie alla Regione ripristinati i treni dei pendolari tra Bologna e la Romagna. Ora basta atti unilaterali di Trenitalia
Lo scorso 13 settembre Trenitalia ha soppresso gli Intercity 608/629 che collegavano la Romagna a Bologna e che venivano utilizzati da tantissimi pendolari. La decisione ha peggiorato ulteriormente la già non rosea situazione che i pendolari devono affrontare ogni mattina. La riduzione dei treni ha causato disagi ai viaggiatori, che hanno dovuto modificare i propri orari e si sono riversati sui treni rimasti attivi e che sono diventati sovraffollati.
Insieme ad altri colleghi consiglieri regionali del Gruppo PD abbiamo lanciato un appello alle realtà coinvolte affinché la situazione che si era venuta a creare potesse essere recuperata e la Regione ha mantenuto costantemente aperto un canale di dialogo con i comitati dei pendolari. A seguito di numerosi incontri, e pur dovendo fare i conti con le enormi difficoltà provocate dai tagli effettuati dal Governo, la Regione ha deciso di schierarsi nettamente dalla parte dei cittadini pendolari. Facendosi carico di uno stanziamento di 600.000 euro garantirà un nuovo regionale veloce che partirà da Rimini alle 6.15 e arriverà a Bologna alle 7.30 con fermate intermedie a Cesena, Forlì e Faenza. Nella fascia serale invece sarà prolungato fino a Rimini un treno proveniente da Milano. Il treno, composto da 8 carrozze MD, partirà alle 22.35 da Bologna ed arriverà a Rimini alle 23.50, con fermate a S.Lazzaro, Ozzano, Faenza, Forlì, Cesena.
Per ora grazie alla Regione la situazione dei pendolari tra la Romagna e il capoluogo regionale è stata sanata, ma già circolano insistenti voci su possibili altri tagli che riguarderebbero tratte fondamentali per i pendolari: ancora una volta si tratterebbe di una decisione presa da Trenitalia in maniera unilaterale e ci auguriamo che quanto ventilato non si avveri. Nel chiedere all’azienda di mutare la propria politica che non prevede i necessari confronti preventivi con le istituzioni e i comitati, sottolineamo che la Regione pur con tutta la buona volontà possibile non potrà sempre coprire i buchi del Governo.
Nel 2010 dallo stato sono arrivati alla Regione due miliardi per il trasporto pubblico locale, mentre per il 2011 il fondo verrà ridotto a 400 milioni: un taglio inconcepibile, che inevitabilmente metterà a repentaglio servizi primari per i cittadini e la tenuta dell’intero sistema del trasporto pubblico e rappresenterà l’ennesima offesa inferta dal Governo a questo paese. L’Italia non può più andare avanti in questa maniera, governata da un manipolo di improvvisatori allo sbaraglio che si muovono tra inconcepibili ritardi e colpevoli lacune. Il Governo ci deve dire adesso se nel 2012 intende fermare i treni e gli autobus delle nostre città o, in caso contrario, dove verranno prese le risorse per il trasporto pubblico locale. Nel frattempo serve una mobilitazione costante dei cittadini, delle associazioni e delle amministrazioni locali, che devono far sentire la propria voce e spingere il Governo affinché se ne vada una buona volta a casa.
Thomas Casadei
Consigliere Regionale
Assemblea Legislativa Regione Emilia-Romagna
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