In arrivo la legge quadro regionale sulle pari opportunità tra i generi. Un atto di straordinaria importanza anche per il contrasto alla violenza sulle donne
La Regione Emilia-Romagna, mediante la Commissione regionale per la promozione della piena parità tra donne e uomini, lo scorso anno ha avviato un percorso per giungere all’approvazione di una “legge quadro” in materia di pari opportunità tra donne e uomini. Tale processo sta entrando in queste settimane nella sua fase conclusiva.
Si tratta di un provvedimento legislativo che ha visto un ampio iter di consultazione con tutte le rappresentanze del mondo dell’associazionismo femminile, ma non solo. Infatti si tratta di una legge che interviene in tutti gli ambiti in cui si possono verificare discriminazioni di genere con il fine specifico di combatterle e, al contempo, di promuovere azioni che portino ad una piena ed effettiva parità tra donne e uomini all’interno della società.
La nuova legge, a partire dal decisivo intento di rompere gli schemi degli stereotipi di genere, spazierà dai temi del lavoro e dei percorsi professionali alle tematiche della conciliazione famiglia/lavoro a quelle relative al mondo della formazione e della rappresentanza in seno alle istituzioni.
Entro una legge di sistema non poteva certamente restare a margine la questione, attualissima purtroppo, del contrasto alla violenza di genere. Si tratta di fenomeni gravissimi e di tendenze straordinariamente preoccupati, come dimostrano i casi di femminicidio accaduti anche nel territorio regionale. Nel provvedimento troveranno dunque spazio tutti i principali argomenti presenti nella proposta di legge di iniziativa popolare, già depositata in Regione, sulla quale il Partito Democratico si sta impegnando in tutte le piazze, e anche nel territorio forlivese, per raccogliere firme di sostegno.
Il significato della raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare sta proprio nella volontà di creare un movimento d’opinione attorno al problema, ed evidenzia inoltre l’intento di modificare la cultura esistente che spesso sottovaluta il fenomeno e, in taluni casi, tende addirittura a colpevolizzare le donne “che non stanno al loro posto”. Un approccio inaccettabile e che va fermamente contrastato. Non va dimenticato, infatti, che nella stragrande maggioranza dei casi di violenza estrema che culminano nel femminicidio, l’assassino è un partner o ex-partner che non accetta che la donna scelga autonomamente di porre fine al rapporto di coppia o intraprenda nuovi percorsi di vita.
L’auspicio perciò è che la nuova legge quadro sulla parità di genere, in particolare in materia di violenza contro le donne, possa riuscire a contrastare in modo efficace tutte le forme di violenza, tramite soprattutto un lavoro costante e continuo di prevenzione, entro un ambiente maggiormente sensibile ed informato. Sotto questo profilo l’iniziativa assunta dalle donne democratiche e rivolta a tutti i cittadini – e in questo senso forte deve essere l’adesione anche di tantissimi uomini e ragazzi – è certamente di grande importanza e utilità.
Thomas Casadei, consigliere regionale PD
Componente Commissione regionale per la promozione della piena parità tra donne e uomini
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