IMPEGNO PUBBLICO E ATTIVITA’ ISTITUZIONALE – Aggiornato a dicembre 2014

Italian academia is a family business, statistical analysis reveals

Frequency of last names in disciplines, institutions suggests rampant nepotism

Unusually high clustering of last names within Italian academic institutions and disciplines indicates widespread nepotism in the country’s schools, according to a new computational analysis.

By comparing the frequency of last names among more than 61,000 professors in medicine, engineering, law, and other fields, University of Chicago researcher Stefano Allesina found the pattern to be incompatible with unbiased, equal opportunity hiring. The analysis, published online in the journal PLoS ONE, refutes the notion that recently publicized cases of academic nepotism in Italy were isolated incidents.

"It’s not a few bad apples, it’s really bad," said Allesina, PhD, assistant professor of ecology & evolution. "I found that in many disciplines there are much fewer names than you would expect to find at random, indicating a very, very high probability of nepotistic hires."

In recent years, several scandals have hit Italian academia over the hiring of close family members to prominent faculty positions at public universities. At the University of Bari, nine relatives from three generations of a single family are on the economics faculty, several newspapers reported last year. The chancellor of Sapienza University in Rome was recently investigated by an Italian news program after the hiring of his wife, son, and daughter to medical faculty positions.

To measure the full magnitude of nepotism in Italian academia, Allesina turned to a public database created by the Italian Ministry of Education. Included was first and last name information for over 61,000 tenured professors from 94 institutions, along with their department and sub-discipline.

Allesina used the pool of last names to run a simple analysis of name frequency. More than 27,000 different last names appeared at least once in the dataset, and Allesina sought to test whether certain names appeared more often than expected in a given field. So he programmed the computer to conduct one million random drawings from the pool of names to see how probable it was to obtain the number of last names that exist in the real-life data.

For example, of the 10,783 faculty members working in medicine, 7,471 distinct last names were found. But in one million random drawings from the full pool of names, Allesina’s program never came up with fewer than 7,471 unique names, indicating an improbable frequency of last names indicative of nepotistic hiring.

"It’s very basic, anybody with a laptop can do this analysis," Allesina said. "I wanted to keep it as coarse-grained and simple as possible. Because then it’s more powerful – if this works, anything else will work. Even this very simplistic analysis can find that some disciplines are above and beyond what one could expect."

Allesina repeated the computation for 28 academic fields, finding the highest likelihood of nepotism in industrial engineering, law, medicine, geography, and pedagogy. Fields with the distribution of names closest to random – and thus with the lowest likelihood of nepotism – were linguistics, demography, and psychology.

In another analysis, Allesina looked at the geographic distribution of nepotism across Italy. In this model, he tested the probability of sharing a last name with another faculty member in the same field of study, and mapped those probabilities from the north to south of the country. The model discovered a stark north-to-south gradient, with the probability of nepotism increasing as one looked south, peaking on the island of Sicily.

The distribution mirrors similar negative statistics such as infant mortality, organized crime, and suicide rate that are higher in southern Italy compared to northern regions.

"For an Italian, this is not that surprising," Allesina said. "It is a narrative of two separate countries, where in the public sector we have more problems in the south."

The research suggests that nepotism is a pervasive problem in Italian academia, a blemish that undercuts the quality of advanced education in the country and drives professionals abroad when they fail to find job opportunities at home.

"In Italy, there is an enormous brain drain," Allesina said. "I think these kind of hiring practices contribute a lot to this brain drain and the fact that Italian universities are not ranked very high internationally."

The Italian government passed a university reform law in late 2010 to establish new rules for academic hiring and the distribution of grant money despite opposition from professors and students. Allesina said that his analysis could easily be repeated in the future to test whether the reforms truly reduced nepotism in the system, and hopes it will also be applied to other fields and countries where unfair hiring practices are suspected.

"I think this problem with the university is really the tip of the iceberg, a place where it’s really apparent what the problems of Italy are," Allesina said. "But I wanted to keep the methods easy enough so that a researcher can do it not just for universities, but for other places in the public sector. The government has all these numbers and names, if they wanted to do it they could."

 

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The paper, "Measuring nepotism through shared last names: the case of Italian academia," will appear online in the journal PLoS ONE on August 3, 2011.

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senza accusare chi non si impegna, senza condannare chi non si impegna,

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Davvero, vivo in tempi bui!

La parola innocente è stolta. Una fronte distesa

vuol dire insensibilità. Chi ride,

la notizia atroce

non l'ha saputa ancora.

Quali tempi sono questi, quando

discorrere d'alberi è quasi un delitto,

perchè su troppe stragi comporta silenzio!

E l'uomo che ora traversa tranquillo la via

mai più potranno raggiungerlo dunque gli amici

che sono nell'affanno?

È vero: ancora mi guadagno da vivere.

Ma, credetemi, è appena un caso. Nulla

di quel che fo m'autorizza a sfamarmi.

Per caso mi risparmiano. (Basta che il vento giri,

e sono perduto).

"Mangia e bevi!", mi dicono: "E sii contento di averne".

Ma come posso io mangiare e bere, quando

quel che mangio, a chi ha fame lo strappo, e

manca a chi ha sete il mio bicchiere d'acqua?

Eppure mangio e bevo.

Vorrei anche essere un saggio.

Nei libri antichi è scritta la saggezza:

lasciar le contese del mondo e il tempo breve

senza tema trascorrere.

Spogliarsi di violenza,

render bene per male,

non soddisfare i desideri, anzi

dimenticarli, dicono, è saggezza.

Tutto questo io non posso:

davvero, vivo in tempi bui!

Nelle città venni al tempo del disordine,

quando la fame regnava.

Tra gli uomini venni al tempo delle rivolte,

e mi ribellai insieme a loro.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Il mio pane, lo mangiai tra le battaglie.

Per dormire mi stesi in mezzo agli assassini.

Feci all'amore senza badarci

e la natura la guardai con impazienza.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Al mio tempo le strade si perdevano nella palude.

La parola mi tradiva al carnefice.

Poco era in mio potere. Ma i potenti

posavano più sicuri senza di me; o lo speravo.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Le forze erano misere. La meta

era molto remota.

La si poteva scorgere chiaramente, seppure anche per me

quasi inattingibile.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Voi che sarete emersi dai gorghi

dove fummo travolti

pensate

quando parlate delle nostre debolezze

anche ai tempi bui

cui voi siete scampati.

Andammo noi, più spesso cambiando paese che scarpe,

attraverso le guerre di classe, disperati

quando solo ingiustizia c'era, e nessuna rivolta.

Eppure lo sappiamo:

anche l'odio contro la bassezza

stravolge il viso.

Anche l'ira per l'ingiustizia

fa roca la voce. Oh, noi

che abbiamo voluto apprestare il terreno alla gentilezza,

noi non si potè essere gentili.

Ma voi, quando sarà venuta l'ora

che all'uomo un aiuto sia l'uomo,

pensate a noi

con indulgenza.

(Bertolt Brecht, “A coloro che verranno”, 1939)

Un libro prima di essere un oggetto di mercato è un rapporto sociale

(sensibili alle foglie)

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C'è un'unica

verità elementare

la cui ignoranza uccide

innumerevoli idee

e splendidi piani:

nel momento in cui

uno si impegna a fondo,

anche la Provvidenza

allora si muove.

Infinite cose accadono

per aiutarlo,

cose che altrimenti

non sarebbero

mai avvenute...

Qualunque cosa tu possa fare,

o sognare di poter fare

cominciala.

L'audacia ha in sé genio,

potere e magia.

Cominciala adesso.

(J. W. Goethe)

... prepareremo giorni e stagioni

a misura dei nostri sogni

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No, giovani, armate invece il vostro animo di una fede vigorosa: sceglietela voi liberamente purchè la vostra scelta presupponga il principio di libertà. Se non lo presuppone voi dovete respingerla, altrimenti vi mettereste su una strada senza ritorno, una strada al cui termine starebbe la vostra morale servitù: sareste dei servitori in ginocchio, mentre io vi esorto ad essere sempre degli uomini in piedi, padroni dei vostri sentimenti e dei vostri pensieri. Se non volete che la vostra vista scorra monotona, grigia e vuota, fate che essa sia illuminata dalla luce di una grande e nobile idea. A voi tutti i più fervidi auguri per l'anno che sta sorgendo?

(Sandro Pertini, 31 dicembre 1978)

"La teoria pura va lasciata a coloro che hanno il buon tempo di riflettere soltanto, ma non hanno il tempo da dedicare alle vittime di questa terra"

(J.H. Cone)

La libertà ... è la possibilità di dubitare, la possibilità di sbagliare, la possibilità di cercare, di esperimentare, di dire di no a una qualsiasi autorità, letteraria artistica filosofica religiosa sociale, e anche politica

(Ignazio Silone, Uscita di Sicurezza)

Mai nessuna notte è tanto lunga da non permettere al sole di sorgere

(Paulo Coelho)

Non c'è attività umana da cui si possa escludere ogni intervento intellettuale, non si può separare l'homo faber dall'homo sapiens. Ogni uomo infine, all'infuori della sua professione esplica una qualche attività intellettuale, è cioè un "filosofo", un artista, un uomo di gusto, partecipa di una concezione del mondo, ha una consapevole linea di condotta morale, quindi contribuisce a sostenere o a modificare una concezione del mondo, cioè a suscitare nuovi modi di pensare.

(Antonio Gramsci)

Un'antica leggenda cinese parla del filo rosso del destino, dice che gli dei hanno attaccato un filo rosso alla caviglia di ciascuno di noi, collegando tutte le persone le cui vite sono destinate a toccarsi. Il filo può allungarsi, o aggrovigliarsi, ma non si rompe mai.

Jake Bohm (David Mazouz), in Touch, 2012

Amo le cose belle, le belle storie che dicono qualcosa,mi piace tutto ciò che fa palpitare il cuore. E’ bello aver la pelle d’oca, significa che stai vivendo.

(Josè Saramago)

C’era una generosità civile nella scuola pubblica, gratuita che permetteva a uno come me di imparare. Ci ero cresciuto dentro e non mi accorgevo dello sforzo di una società per mettere in pratica il compito. L’istruzione dava importanza a noi poveri. I ricchi si sarebbero istruiti comunque. La scuola dava peso a chi non ne aveva, faceva uguaglianza. Non aboliva la miseria, però tra le sue mura permetteva il pari. Il dispari cominciava fuori.

(Erri De Luca, Il giorno prima della felicità)

Una delle migliori sensazioni al mondo è quando abbracci qualcuno che ami e lui ricambia stringendoti più forte

(Charles Bukowski)

I veri amici sono quelli che si scambiano reciprocamente fiducia, sogni e pensieri, virtù, gioie e dolori;

sempre liberi di separarsi senza separarsi mai

(Alfred Bougeard)

Incontrarsi fu trovarsi. Nel momento misterioso in cui le loro mani si toccarono, esse si saldarono.

Quando quelle due anime si scorsero, si riconobbero come necessità reciproca e si abbracciarono indissolubilmente

(I miserabili - Victor Hugo)