La Rete Museale di Historia S.n.c. – di Alessandro Boninsegna
Anche la società Historia S.n.c. ha creato una rete museale.
In realtà si tratta di una rete museale un po’ anomala o, come si vedrà, all’avanguardia.
In effetti fino a poco tempo fa esisteva un unico tipo di rete museale: alcuni musei, accomunati da alcune caratteristiche più i meno ben determinate, si mettevano in rete.
Il che, il più delle volte, significava mostrare i musei afferenti alla rete tramite un unico sito che illustrava, spesso genericamente, l’iniziativa e presentava brevemente i musei inseriti nella rete, linkando i siti dei singoli componenti, qualora ne fossero provvisti, dove si potevano trovare approfondimenti, notizie, orari, ecc.
In rete si trovano molti esempi di questo tipo di rete: ci sono reti che accomunano musei tipologicamente simili, come la Rete Museale dell’800 Lombardo (http://www.rete800lombardo.it/) o reti che presentano musei tipologicamente diversi, ma tutti insistenti su di uno stesso territorio geografico, come i Musei Altovicentino (http://www.museialtovicentino.it/), o tutti presenti nella medesima provincia, come la Fondazione Musei Senesi (http://www.museisenesi.org/Home.aspx).
Historia S.n.c. ha creato una rete museale tra musei diversissimi, con l’unico elemento comune che sono le esposizioni dove lavora la società.
L’aspetto anomalo per l’Italia, o meglio innovativo, è nel mezzo usato per creare questa rete: il classico, monolitico, sito Internet (http://historia-vbc.com/category/rete-museale/), ma viene affiancato da un insieme di social network:
facebook, https://www.facebook.com/pages/Rete-Museale-di-Historia-Snc/308032399226280?ref=hl
twitter, https://twitter.com/ReteMuseiHistor
In questo modo i social network vengono ad arricchire e completare l’informazione fornita.
Senza troppe difficoltà e costi, infatti, si possono aggiornare le pagine «sociali», tenendo costantemente (e facilmente) informate tutte le persone interessate, i turisti, gli «amici».
Ma il nostro obiettivo era nell’andare oltre la semplice presentazione dei musei: grazie al mezzo sociale, l’utente, il visitatore, può diventare un attore attivo della vita stessa del/-i museo/-i (e, tramite diversi progetti correlati, è vivamente invitato a farlo).
Uno dei progetti che vuole coinvolgere i visitatori nella vita dei musei è, ad esempio, «Raccontami un Museo», il cui fine è la creazione di una vera e propria mini-guida virtuale al Museo della rete visitato (http://historia-vbc.com/un-nuovo-progetto-di-historia-snc-raccontami-un-museo/).
La nostra rete poi, in alcuni casi, è anche affiancata dalle pagine e dai gruppi di facebook di singoli musei (Castello di Belriguardo, Museo delle Ombre, ecc.), per una maggior puntualizzazione delle notizie e degli aggiornamenti.
E’, in pratica, quanto evidenziato anche da un recente articolo di Mark Walhimer che tratta dei Musei statunitensi: «Given the tougher fundraising climate and the difficulty many museums have had driving visitation, they have been forced to rethink marketing and fundraising. The biggest change I have seen is museums are becoming “communities” instead of places to visit (il neretto è mio)» (http://museumplanner.org/how-to-increase-museum-attendance/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=how-to-increase-museum-attendance)