Lettera all’amico (e)lettore
Pubblicata su “Il Mulino” 2/2010
Lettera semiseria di Mauro Moretti, a.d. di Trenitalia.
Inserito da admin il 1/04/2012 in Approfondimenti | 0 commenti
Pubblicata su “Il Mulino” 2/2010
Lettera semiseria di Mauro Moretti, a.d. di Trenitalia.
(Bertolt Brecht)
(Che Guevara)
(Antonio Gramsci)
Ci impegniamo, noi e non gli altri,
unicamente noi e non gli altri, né chi sta in alto, né che sta in basso,
né chi crede, né chi non crede. Ci impegniamo:
senza pretendere che gli altri si impegnino per noi, senza giudicare chi non si impegna,
senza accusare chi non si impegna, senza condannare chi non si impegna,
senza cercare perché non si impegna. Se qualche cosa sentiamo di "potere"
e lo vogliamo fermamente è su di noi, soltanto su di noi. Il mondo si muove se noi ci muoviamo,
si muta se noi ci facciamo nuovi, ma imbarbarisce
se scateniamo la belva che c'è in ognuno di noi. Ci impegniamo:
per trovare un senso alla vita, a questa vita
una ragione che non sia una delle tante ragioni
che bene conosciamo e che non ci prendono il cuore.
Ci impegniamo non per riordinare il mondo, non per rifarlo, ma per amarlo.
(Bertolt Brecht)
(Lelio Basso)
La parola innocente è stolta. Una fronte distesa
vuol dire insensibilità. Chi ride,
la notizia atroce
non l'ha saputa ancora.
Quali tempi sono questi, quando
discorrere d'alberi è quasi un delitto,
perchè su troppe stragi comporta silenzio!
E l'uomo che ora traversa tranquillo la via
mai più potranno raggiungerlo dunque gli amici
che sono nell'affanno?
È vero: ancora mi guadagno da vivere.
Ma, credetemi, è appena un caso. Nulla
di quel che fo m'autorizza a sfamarmi.
Per caso mi risparmiano. (Basta che il vento giri,
e sono perduto).
"Mangia e bevi!", mi dicono: "E sii contento di averne".
Ma come posso io mangiare e bere, quando
quel che mangio, a chi ha fame lo strappo, e
manca a chi ha sete il mio bicchiere d'acqua?
Eppure mangio e bevo.
Vorrei anche essere un saggio.
Nei libri antichi è scritta la saggezza:
lasciar le contese del mondo e il tempo breve
senza tema trascorrere.
Spogliarsi di violenza,
render bene per male,
non soddisfare i desideri, anzi
dimenticarli, dicono, è saggezza.
Tutto questo io non posso:
davvero, vivo in tempi bui!
Nelle città venni al tempo del disordine,
quando la fame regnava.
Tra gli uomini venni al tempo delle rivolte,
e mi ribellai insieme a loro.
Così il tempo passò
che sulla terra m'era stato dato.
Il mio pane, lo mangiai tra le battaglie.
Per dormire mi stesi in mezzo agli assassini.
Feci all'amore senza badarci
e la natura la guardai con impazienza.
Così il tempo passò
che sulla terra m'era stato dato.
Al mio tempo le strade si perdevano nella palude.
La parola mi tradiva al carnefice.
Poco era in mio potere. Ma i potenti
posavano più sicuri senza di me; o lo speravo.
Così il tempo passò
che sulla terra m'era stato dato.
Le forze erano misere. La meta
era molto remota.
La si poteva scorgere chiaramente, seppure anche per me
quasi inattingibile.
Così il tempo passò
che sulla terra m'era stato dato.
Voi che sarete emersi dai gorghi
dove fummo travolti
pensate
quando parlate delle nostre debolezze
anche ai tempi bui
cui voi siete scampati.
Andammo noi, più spesso cambiando paese che scarpe,
attraverso le guerre di classe, disperati
quando solo ingiustizia c'era, e nessuna rivolta.
Eppure lo sappiamo:
anche l'odio contro la bassezza
stravolge il viso.
Anche l'ira per l'ingiustizia
fa roca la voce. Oh, noi
che abbiamo voluto apprestare il terreno alla gentilezza,
noi non si potè essere gentili.
Ma voi, quando sarà venuta l'ora
che all'uomo un aiuto sia l'uomo,
pensate a noi
con indulgenza.
(Bertolt Brecht, “A coloro che verranno”, 1939)
(sensibili alle foglie)
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verità elementare
la cui ignoranza uccide
innumerevoli idee
e splendidi piani:
nel momento in cui
uno si impegna a fondo,
anche la Provvidenza
allora si muove.
Infinite cose accadono
per aiutarlo,
cose che altrimenti
non sarebbero
mai avvenute...
Qualunque cosa tu possa fare,
o sognare di poter fare
cominciala.
L'audacia ha in sé genio,
potere e magia.
Cominciala adesso.
(J. W. Goethe)
a misura dei nostri sogni
( Paul Eluard)
(Sandro Pertini, 31 dicembre 1978)
(J.H. Cone)
(Ignazio Silone, Uscita di Sicurezza)
(Paulo Coelho)
(Antonio Gramsci)
Jake Bohm (David Mazouz), in Touch, 2012
(Josè Saramago)
(Erri De Luca, Il giorno prima della felicità)
(Charles Bukowski)
sempre liberi di separarsi senza separarsi mai
(Alfred Bougeard)
Quando quelle due anime si scorsero, si riconobbero come necessità reciproca e si abbracciarono indissolubilmente
(I miserabili - Victor Hugo)
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