Mori e Casadei: “Violenza contro le donne, un nodo politico”
L’argomento è difficile, ma il dibattito voluto dalla Conferenza Donne Democratiche di Navile ha dimostrato che si può – e si deve – affrontare in ogni sede. Alla Festa dell’Unità di uno dei Quartieri più popolosi di Bologna, tra musiche e tortellini, si è parlato della violenza di genere nella sua cruda realtà, degli omicidi in costante aumento che mariti, compagni, padri, ex amanti, commettono su donne “colpevoli” solo di essere donne.
I consiglieri regionali PD Thomas Casadei e Roberta Mori (presidente della Commissione per la Parità) hanno coinvolto una platea eterogenea e partecipe, assieme alla giurista Barbara Spinelli e all’assessore comunale Luca Rizzo Nervo, evidenziando un quadro drammatico di ancora parziale consapevolezza del fenomeno, dati insufficienti e mancanza di attenzione da parte dei media. Tale gap informativo e di “presa in carico” del problema va colmato con politiche a tutto campo: ripristino di risorse sul Fondo nazionale per i centri antiviolenza, formazione di tutti gli operatori che entrano in contatto con le donne che l’hanno subìta, un’operazione educativa da sostenere nelle Scuole di ogni ordine e grado. La Regione Emilia-Romagna coordina e finanzia per quanto può le attività dei 12 Centri antiviolenza e sostiene progetti degli enti locali, alcuni davvero innovativi come le task force multi-competenze nei Pronto Soccorso degli ospedali e le azioni educative rivolte agli uomini. Uomini che devono accettare l’autodeterminazione delle donne. La questione è politica perché investe la cultura profonda del Paese, perché politici sono gli strumenti attraverso i quali si riuscirà a fare, finalmente, prevenzione.
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