Nidi, dalla Regione 4 milioni di euro: “Impegno importante della Regione, ma gli Enti locali non possono sostituire lo Stato”
Nella settimana in cui si è celebratala Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, in un’ottica territoriale vale la pena ricordare il costante impegno della Regione Emilia-Romagna in questo ambito.
Nella Convenzione si afferma che ad ogni bambino va garantita l’istruzione. Nella nostra regione questo è un diritto garantito, a partire dai nidi e dalle scuole d’infanzia.
Dopo il via libera della Commissione Scuola, Formazione, Turismo, Cultura, Lavoro e Sport, l’Assemblea legislativa ha infatti approvato di recente le delibere che prorogano fino al 31 dicembre 2014 gli indirizzi triennali 2009-2011, sia per gli interventi di qualificazione e miglioramento delle scuole dell’infanzia (3-6 anni), sia per i servizi rivolti alla prima infanzia (0-3 anni).
Per la scuola d’infanzia verranno investiti 4 milioni e 200 mila euro, risorse destinate a scuole paritarie comunali e paritarie gestite dal privato sociale: interventi di coordinamento pedagogico (fondamentale garanzia di un sistema aperto e integrato), formazione del personale, qualificazione delle scuole e miglioramento complessivo, con particolare attenzione ai Comuni più piccoli, costituiscono i principali assi di investimento. Per i nidi arriveranno invece 3 milioni 900 mila euro, dedicati al sostegno della qualificazione e della gestione dei servizi, sia pubblici sia privati accreditati.
Una buona notizia, dunque, anche se lo sforzo è tutto della Regione. Da anni lo Stato ha interrotto i finanziamenti, prima sui nidi, poi sulle materne. Una situazione che deve cambiare in fretta: gli Enti locali non possono sostituire lo Stato che, al contrario, deve intervenire per tutelare il diritto all’istruzione, così come invita a fare la Convenzione per i diritti dell’infanzia.
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