Regione Emilia-Romagna. I consiglieri PD chiedono la prosecuzione delle detrazioni per le riqualificazioni energetiche.
Nella seduta dell’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna di oggi 3 novembre i consiglieri regionali PD Tiziano Alessandrini – primo firmatario -, Marco Carini, Thomas Casadei, Palma Costi, Miro Fiammenghi, Marco Monari, Roberta Mori, Antonio Mumolo, Giuseppe Pagani e Damiano Zoffoli hanno presentato una risoluzione che chiede al governo nazionale il mantenimento degli incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici.
La manovra finanziaria del governo nazionale approvata la scorsa estate, infatti, non ha rifinanziato la detrazione fiscale del 55% per le riqualificazioni energetiche degli edifici. Si tratta di una misura che in tre anni ha consentito a seicentomila famiglie di migliorare l’efficienza energetica delle proprie abitazioni, con un conseguente effetto benefico sull’inquinamento dell’aria, e che ha messo in moto un fatturato di circa 12 miliardi di euro, offrendo opportunità di lavoro a migliaia di persone. Una ricerca realizzata da Enea e Cresme e che sarà pubblicata a breve, evidenzia inoltre che i benefici economici apportati dalle detrazioni (10,3 milioni di euro) sono di gran lunga superiori ai costi relativi al mancato gettito fiscale: 6,5 milioni di euro. I 10,3 milioni di euro di benefici economico sono così suddivisi: 3,8 milioni sono relativi ad un incremento del reddito immobiliare, 3,3 milioni al gettito fiscale aggiuntivo, 3,2 milioni al risparmio in bolletta.
La decisione del governo ha suscitato una forte ed unanime preoccupazione nelle Istituzioni locali, nelle Associazioni di categoria ed in quelle impegnate nella difesa dell’ambiente, poiché comporta una drastica contrazione negli investimenti nel settore della riqualificazione edilizia con effetti a catena su tutti i comparti imprenditoriali interessati e metterebbe una seria ipoteca sul proseguimento dell’azione di contenimento delle emissioni e risparmio energetico intrapreso, nei 3 anni di applicazione della norma, da più di 600.000 famiglie italiane. "La climatizzazione degli edifici – sostengono i consiglieri firmatari – assorbe oltre 1/3 delle risorse energetiche di origine fossile consumate annualmente dal nostro Paese e ciò principalmente a causa delle caratteristiche del nostro patrimonio edilizio, composto da edifici obsoleti e comunque progettati e costruiti, anche negli ultimi decenni, secondo standard di rendimento energetico del tutto inadeguati rispetto alle attuali esigenze di contenimento dei consumi e delle emissioni climalteranti".
Evidenziato che il quadro normativo comunitario ed internazionale (20-20-20, protocollo di Kyoto) impone politiche adeguate, e che la “green economy” ha rappresentato e rappresenta uno strumento capace di attenuare gli effetti della crisi economica che ha colpito pesantemente il settore delle costruzioni, la risoluzione invita la giunta regionale a sollecitare il Capo del Governo ed i competenti Ministri affinché venga assicurato il mantenimento della detrazione fiscale del 55% delle spese sostenute per la riqualificazione energetica degli edifici. La risoluzione chiede anche che siano individuate le opportune modalità utili a stabilizzare tale meccanismo, o che gli conferiscano almeno il necessario respiro temporale, attraverso una programmazione almeno triennale del suo funzionamento, e che venga istituito un Tavolo permanente di confronto attraverso il quale individuare le opportune forme di collaborazione istituzionale per garantire il coordinamento delle iniziative di sostegno agli interventi di efficientamento energetico degli edifici e la massimizzazione dei relativi effetti.