IMPEGNO PUBBLICO E ATTIVITA’ ISTITUZIONALE – Aggiornato a dicembre 2014

Rifiuti, la nuova rivoluzione nasce un’industria ecosalutare

È la nutri-energetics, settore economico alla ricerca del recupero degli scarti per nuove soluzioni alimentari ed energetiche. Così da superare il conflitto finora insanabile tra fame e necessità energetiche. Un mondo che è solo agli inizi, ma offre già spunti interessantidi PAOLO PONTONIERE

SAN FRANCISCO – È possibile risolvere la dicotomia che si è creata tra le esigenze alimentari della popolazione mondiale, sopratutto quelle dei paesi emergenti, e quelle energetiche del mondo industrializzato, che ha bisogno di quantità crescenti di carburanti, soprattutto biocarburanti? E’ possibile ovvero risolvere la competizione — più volte denunciata dal Nobel Muhammad Yunus e da Lester Brown — tra il piatto e il serbatoio dell’auto in maniera tale che tutti vincano? Un quesito epocale che fino a qualche anno fa sarebbe stato addirittura impossibile formulare: ma grazie a sviluppi tecnologici di portata rivoluzionaria, un’ipotesi avveniristica s’è trasformata di recente in una sfida possibile. Alla quale stanno rispondendo non solo i filosofi e i futuristi, ma che sta stimolando l’industria – anche quella petrolifera – a rinnovarsi.

E gli scarti diventano un tesoro. A cercare una risposta è per esempio il settore della nutri-energetics, nel quale convergono gli interessi delle industrie nutraceutica (combinazione di ‘nutrizionale’ e ‘farmaceutica’), alimentare, biotecnologica e di quella delle energie rinnovabili. Sebbene sia appena agli albori, si tratta di un compartimento industriale che fa già sognare gli operatori economici e i guru dell’innovazione, tanto che c’è chi sostiene che potrebbe rendere obsoleto lo sfruttamento delle derrate alimentari per la produzione dei biocarburanti. E non solo: potrebbe anche trasformare le biomasse di scarto dell’industria energetica e i rifiuti dell’industria alimentare in prodotti nutraceuticali dalle caratteristiche curative, in proteine per l’alimentazione umana (o animale) e in fertilizzanti biologici. Certo per adesso si tratta di esperienze pilota dal valore finanziario difficilmente quantificabile, ma non per questo sono meno significative, soprattutto se si tiene conto che l’industria nutraceutica – che ha visto la luce solo qualche anno fa – entro il 2015 è destinata a raggiungere i 250 miliardi di dollari di fatturato. Un recente rapporto del Wall Street Journal sostiene inoltre che si tratta di settori che svolgeranno un ruolo trainante nel nuovo modello di sviluppo ecocompatibile e rinnovabile al quale puntano i paesi avanzati in questo crepuscolo di recessione economica.

Un’industria virtuosa. Non si tratta necessariamente di esperienze startup, come ci si potrebbe aspettare da questo tipo di innovazioni. In molti casi a prendere l’iniziativa sono aziende multinazionali come l’olandese DSM o la BP Alternative Energy Ventures, che hanno annunciato un finanziamento alla Verdezyne, uno dei leader del settore, per cominciare a produrre acido adipico – composto usato tra l’altro anche per produrre lubrificanti industriali e moquette – dalla fermentazione della biomassa di rifiuto generata producendo etanolo. Lo stesso prodotto si ottiene tradizionalmente dalla raffinazione del petrolio. Un’altra esperienza è quella della brasiliana Amyris, anche lei nel settore dei biocarburanti, che dalla biomassa di scarto dei suoi distillati ha deciso di estrarre farnesene, un isomero che può essere usato come base per cosmetici biologici e che in natura viene sintetizzato come anti parassitario da alcune specie di patate. Simili anche le esperienze delle statunitensi Aurora Algae e la Cellana. Le due aziende, che operano nel settore dei biocarburanti ricavati dalle alghe, dai loro scarti estraggono nutraceuticali che possono essere usati come integratori dietetici e cibo per l’acquacultura, mentre l’italiana AgrOils Technologies (settore biodisel) ha sviluppato, in collaborazione con la Creagri, un metodo per l’estrazione di principi biologici attivi dalle scorie di una pianta tropicale – la Jatropha curca – che gli rimangono per le mani dopo averne estratto gli oli per la produzione di biocarburanti. Non solo: mentre prima del trattamento le scorie erano tossiche, dopo la lavorazione della AgrOils diventano utilizzabili per produrre proteine per l’alimentazione umana ed animale.

C’è anche l’industria biofarmaceutica. Secondo Heather Youngs, analista bioenergetica dello Energy Bioscience Institute della Berkeley University, si tratta di un trend destinato a durare: “È un buon metodo per risolvere il problema della gestione dei rifiuti, uno dei problemi più pressanti e costosi di quest’industria”, ha affermato la Young. “Quei sottoprodotti – continua – hanno una profittabilità maggiore del biodiesel che invece tende a produrre profitti molto bassi, sopratutto tenendo conto del fatto che l’industria dei integratori dietetici e quella cosmetica sono costantemente alla ricerca di nuovi ingredienti per creare cibi e bevande funzionali e nuovi prodotti per la cura della persona”. Anche l’industria biofarmaceutica sta puntando sui composti ricavati dai coprodotti dell’industria agricola. Un recente rapporto del bimestrale Pharma, il maggiore periodico scientifico dell’industria farmaceutica mondiale, sosteneva la validità dell’uso dell’idrossitirosolo e delle catechine – due classi di molecole che si possono estrarre dai rifiuti dell’olio d’oliva e dalla lavorazione degli scarti delle pere, delle pesche e delle mele – nella lotta ai superbatteri che stano causando la gran parte delle contaminazioni alimentari del nostro tempo, batteri che sono immuni all’uso dei normali antibiotici a largo spettro che si usano in questi casi.

Non disperdere niente. Il problema dell’utilizzo dei coprodotti è particolarmente sentito dall’industria agricola e da quella alimentare, che hanno a che fare con quantità crescenti e difficilmente gestibili dei derivati del loro processo produttivo. Per fare un esempio, le acque di scarico per la produzione dell’olio d’oliva, solo nel bacino del Mediterraneo, superano i cinque miliardi di litri annuali. Come confronto, si pensi che l’incidente della DeepSea Horizon ha sversato ‘solo’ 651 milioni di litri di petrolio nell’Atlantico. In California, per affrontare questo problema di recente s’è costituito un consorzio di aziende ed istituti accademici. Le soluzioni esaminate variano dalla liofilizzazione della biomassa alla loro digestione in una camera di fermentazione. Sistemi che, oltre a creare le condizioni ideali per l’estrazione di molecole utili al sistema cardiovascolare e digerente, permette anche di produrre gas naturali per il consumo energetico.

La Repubblica, 4 novembre 2011

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Davvero, vivo in tempi bui!

La parola innocente è stolta. Una fronte distesa

vuol dire insensibilità. Chi ride,

la notizia atroce

non l'ha saputa ancora.

Quali tempi sono questi, quando

discorrere d'alberi è quasi un delitto,

perchè su troppe stragi comporta silenzio!

E l'uomo che ora traversa tranquillo la via

mai più potranno raggiungerlo dunque gli amici

che sono nell'affanno?

È vero: ancora mi guadagno da vivere.

Ma, credetemi, è appena un caso. Nulla

di quel che fo m'autorizza a sfamarmi.

Per caso mi risparmiano. (Basta che il vento giri,

e sono perduto).

"Mangia e bevi!", mi dicono: "E sii contento di averne".

Ma come posso io mangiare e bere, quando

quel che mangio, a chi ha fame lo strappo, e

manca a chi ha sete il mio bicchiere d'acqua?

Eppure mangio e bevo.

Vorrei anche essere un saggio.

Nei libri antichi è scritta la saggezza:

lasciar le contese del mondo e il tempo breve

senza tema trascorrere.

Spogliarsi di violenza,

render bene per male,

non soddisfare i desideri, anzi

dimenticarli, dicono, è saggezza.

Tutto questo io non posso:

davvero, vivo in tempi bui!

Nelle città venni al tempo del disordine,

quando la fame regnava.

Tra gli uomini venni al tempo delle rivolte,

e mi ribellai insieme a loro.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Il mio pane, lo mangiai tra le battaglie.

Per dormire mi stesi in mezzo agli assassini.

Feci all'amore senza badarci

e la natura la guardai con impazienza.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Al mio tempo le strade si perdevano nella palude.

La parola mi tradiva al carnefice.

Poco era in mio potere. Ma i potenti

posavano più sicuri senza di me; o lo speravo.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Le forze erano misere. La meta

era molto remota.

La si poteva scorgere chiaramente, seppure anche per me

quasi inattingibile.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Voi che sarete emersi dai gorghi

dove fummo travolti

pensate

quando parlate delle nostre debolezze

anche ai tempi bui

cui voi siete scampati.

Andammo noi, più spesso cambiando paese che scarpe,

attraverso le guerre di classe, disperati

quando solo ingiustizia c'era, e nessuna rivolta.

Eppure lo sappiamo:

anche l'odio contro la bassezza

stravolge il viso.

Anche l'ira per l'ingiustizia

fa roca la voce. Oh, noi

che abbiamo voluto apprestare il terreno alla gentilezza,

noi non si potè essere gentili.

Ma voi, quando sarà venuta l'ora

che all'uomo un aiuto sia l'uomo,

pensate a noi

con indulgenza.

(Bertolt Brecht, “A coloro che verranno”, 1939)

Un libro prima di essere un oggetto di mercato è un rapporto sociale

(sensibili alle foglie)

www.sensibiliallefoglie.it - www.libreriasensibiliallefoglie.com

C'è un'unica

verità elementare

la cui ignoranza uccide

innumerevoli idee

e splendidi piani:

nel momento in cui

uno si impegna a fondo,

anche la Provvidenza

allora si muove.

Infinite cose accadono

per aiutarlo,

cose che altrimenti

non sarebbero

mai avvenute...

Qualunque cosa tu possa fare,

o sognare di poter fare

cominciala.

L'audacia ha in sé genio,

potere e magia.

Cominciala adesso.

(J. W. Goethe)

... prepareremo giorni e stagioni

a misura dei nostri sogni

( Paul Eluard)

No, giovani, armate invece il vostro animo di una fede vigorosa: sceglietela voi liberamente purchè la vostra scelta presupponga il principio di libertà. Se non lo presuppone voi dovete respingerla, altrimenti vi mettereste su una strada senza ritorno, una strada al cui termine starebbe la vostra morale servitù: sareste dei servitori in ginocchio, mentre io vi esorto ad essere sempre degli uomini in piedi, padroni dei vostri sentimenti e dei vostri pensieri. Se non volete che la vostra vista scorra monotona, grigia e vuota, fate che essa sia illuminata dalla luce di una grande e nobile idea. A voi tutti i più fervidi auguri per l'anno che sta sorgendo?

(Sandro Pertini, 31 dicembre 1978)

"La teoria pura va lasciata a coloro che hanno il buon tempo di riflettere soltanto, ma non hanno il tempo da dedicare alle vittime di questa terra"

(J.H. Cone)

La libertà ... è la possibilità di dubitare, la possibilità di sbagliare, la possibilità di cercare, di esperimentare, di dire di no a una qualsiasi autorità, letteraria artistica filosofica religiosa sociale, e anche politica

(Ignazio Silone, Uscita di Sicurezza)

Mai nessuna notte è tanto lunga da non permettere al sole di sorgere

(Paulo Coelho)

Non c'è attività umana da cui si possa escludere ogni intervento intellettuale, non si può separare l'homo faber dall'homo sapiens. Ogni uomo infine, all'infuori della sua professione esplica una qualche attività intellettuale, è cioè un "filosofo", un artista, un uomo di gusto, partecipa di una concezione del mondo, ha una consapevole linea di condotta morale, quindi contribuisce a sostenere o a modificare una concezione del mondo, cioè a suscitare nuovi modi di pensare.

(Antonio Gramsci)

Un'antica leggenda cinese parla del filo rosso del destino, dice che gli dei hanno attaccato un filo rosso alla caviglia di ciascuno di noi, collegando tutte le persone le cui vite sono destinate a toccarsi. Il filo può allungarsi, o aggrovigliarsi, ma non si rompe mai.

Jake Bohm (David Mazouz), in Touch, 2012

Amo le cose belle, le belle storie che dicono qualcosa,mi piace tutto ciò che fa palpitare il cuore. E’ bello aver la pelle d’oca, significa che stai vivendo.

(Josè Saramago)

C’era una generosità civile nella scuola pubblica, gratuita che permetteva a uno come me di imparare. Ci ero cresciuto dentro e non mi accorgevo dello sforzo di una società per mettere in pratica il compito. L’istruzione dava importanza a noi poveri. I ricchi si sarebbero istruiti comunque. La scuola dava peso a chi non ne aveva, faceva uguaglianza. Non aboliva la miseria, però tra le sue mura permetteva il pari. Il dispari cominciava fuori.

(Erri De Luca, Il giorno prima della felicità)

Una delle migliori sensazioni al mondo è quando abbracci qualcuno che ami e lui ricambia stringendoti più forte

(Charles Bukowski)

I veri amici sono quelli che si scambiano reciprocamente fiducia, sogni e pensieri, virtù, gioie e dolori;

sempre liberi di separarsi senza separarsi mai

(Alfred Bougeard)

Incontrarsi fu trovarsi. Nel momento misterioso in cui le loro mani si toccarono, esse si saldarono.

Quando quelle due anime si scorsero, si riconobbero come necessità reciproca e si abbracciarono indissolubilmente

(I miserabili - Victor Hugo)