“Servizio civile. Non tagliamo il futuro dell’Italia”
Il servizio civile nazionale, istituito con la legge 64 del 2001, in questi anni ha dato a migliaia di giovani la possibilità di operare nell’ambito della coesione sociale, della difesa dell’ambiente, della tutela delle persone più deboli. Nei mesi di servizio civile i giovani mettono a disposizione del paese le proprie energie e i propri talenti, e fanno spesso un’esperienza che arricchisce il proprio bagaglio umano e che si rivela decisiva per la vita professionale di tanti.
La legge di stabilità 2012, purtroppo, taglia ulteriormente le risorse al servizio civile, che già negli ultimi anni ha subito un drastico ridimensionamento. Dal 2008 al 2012 il Fondo nazionale è infatti passato da 299 a 68 milioni, una riduzione di oltre il 400%. In Italia i ragazzi fra i 18 e i 28 anni che avrebbero diritto di accedere al servizio civile sono oltre 8 milioni. Ma siamo passati dai quasi 46 mila volontari del 2006 ai 9 mila dello scorso 1° febbraio.
In questo momento storico, al contrario, avremmo bisogno di incentivare le forme di partecipazione e di formazione per tutti i giovani. Per questo aderisco in maniera convinta alla campagna “Non tagliate il futuro dell’Italia” lanciata dalla Conferenza nazionale enti servizio civile (Cnesc), di cui fanno parte Arci Servizio Civile, Caritas Italiana, Acli, Aism, Anpas, Anspi, Avis nazionale, Cnca, e molti altri, e che si oppone fermamente ai tagli al Servizio civile.
Ogni risorsa investita nel Servizio civile produce un valore molto più grande in termini di formazione e servizi rispetto a mere operazioni di taglio indiscriminato. Non è davvero il momento di tagliare in questo campo ma semmai di investire in forme di cittadinanza attiva che rafforzino coesione sociale e relazioni solidali.
Thomas Casadei
Consigliere regionale
Capogruppo PD Commissione Scuola, Cultura, Formazione, Turismo, Lavoro, Sport