Sessione comunitaria. Le proposte della Regione Emilia-Romagna all’Unione europea. Casadei: “Integrazione, partecipazione e valorizzazione dei territori”
Questa mattina si è tenuta in Assemblea legislativa la sessione comunitaria 2012, durante la quale l’aula ha discusso la proposta di risoluzione contenente gli indirizzi per la partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla formazione del diritto europeo.
La sessione comunitaria è un appuntamento molto importante, con il quale la Regione ogni anno fa il punto sulle politiche regionali rispetto all’applicazione delle norme e dei regolamenti europei e individua gli indirizzi da seguire per contribuire alla formazione della posizione italiana sui provvedimenti che verranno assunti dall’Unione europea, giudicati di rilievo per le politiche regionali.
GLI OBIETTIVI
Con la seduta comunitaria 2012 la Regione Emilia-Romagna si propone di raggiungere tre obiettivi: contribuire alla costruzione di un processo di integrazione europea che sia reale, democratico ed equo; cercare di fare pesare meglio, anche in sede comunitaria, le specificità, i valori e gli interessi del nostro territorio, dei nostri cittadini, delle istituzioni e delle imprese emiliano-romagnole; estendere la platea dei soggetti coinvolti
nel processo di consultazione e, quindi, di presa delle decisioni.
LE PROPOSTE
Per raggiungere questi obiettivi l’Assemblea legislativa indica quattro linee di policy su cui si cercare di costruire un consenso europeo:
1. Un’agenzia europea per il debito per acquistare i titoli dei paesi aderenti ed emettere titoli di debito europei (eurobonds) garantiti in modo collettivo;
2. Un piano europeo di investimenti per l’occupazione, l’ambiente e l’innovazione, alimentato dalle risorse raccolte attraverso l’emissione di eurobonds, l’introduzione di specifici strumenti fiscali a livello europeo, tra i quali la Financial Transaction Tax ed il rafforzamento della tassazione ambientale, oltre agli interventi della Banca Europea degli Investimenti. Si tratta di un piano che possa innalzare e riequilibrare la crescita delle diverse aree della moneta unica;
3. Uno “standard retributivo” europeo per coinvolgere i paesi in surplus nel processo di aggiustamento delle bilance commerciali.
4. Una più equilibrata distribuzione del reddito da lavoro , sia primaria (conseguita sul mercato del lavoro) che secondaria (sostenuta da interventi di welfare e fiscali) capace di restituire potere d’acquisto e sicurezza alle famiglie.
Sappiamo bene che l’Unione europea viene concepita spesso solamente come un’istituzione di vigilanza e controllo e che i cittadini dei paesi europei faticano a trovare un’identità comune. Come sottolineato dal recente Trattato di Lisbona, per contribuire a realizzare un’Europa finalmente compiuta può essere fondamentale il contributo delle Regioni, specialmente nell’esercizio della partecipazione alla formazione del diritto europeo, sia nella sua fase di formazione (ascendente) quanto in quella della ricaduta applicativa (discendente) nelle rispettive legislazioni regionali. Con le proposte presentate questa mattina, la Regione Emilia-Romagna ha voluto dare il proprio contributo per la costruzione di un’Europa più coesa, giusta e capace di non lasciare indietro nessuno.
Thomas Casadei
Consigliere regionale PD
Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna